
11 Apr NUOVE TERAPIE CONSERVATIVE A BASE DI PRP E CELLULE STAMINALI? FACCIAMO CHIAREZZA
L’argomento delle terapie con PRP e cellule staminali suscita sempre grande interesse e talvolta confusione tra i pazienti. Tuttavia, le indicazioni per queste terapie sono molto chiare, ma spesso dipende anche dall’esperienza e dalla valutazione del chirurgo.
Il PRP
Il PRP è una soluzione più “datata” rispetto alle cellule staminali. Consiste nel prelievo del sangue del paziente, che poi viene centrifugato per arrivare a una concentrazione piastrinica di circa un milione di piastrine per campo. Il trattamento viene eseguito a livello ambulatoriale, previa autorizzazione del centro trasfusionale locale. Prima di procedere al prelievo e al trattamento, bisogna valutare la concentrazione piastrinica del sangue del paziente, perché in alcuni casi può essere troppo bassa e si rischia che i risultati del trattamento con PRP non siano efficaci.
Quando è utile?
Questo trattamento è utile per trattare le patologie degenerative. E’ stato dimostrato che le piastrine, ovvero le cellule che normalmente sono responsabili della riparazione dei danni vascolari e del fenomeno della coagulazione, contengono fattori di crescita, cioè un insieme di sostanze in grado di aiutare le cellule delle articolazioni a trarre più nutrimenti dal liquido articolare e migliorarne il trofismo. La cartilagine, infatti, è un tessuto che non riceve nutrimento dal sangue ma dal liquido sinoviale prodotto dalla membrana che riveste le pareti delle articolazioni. Il liquido articolare o sinoviale contiene tante sostanze, tra cui l’acido ialuronico. Quando l’articolazione viene colpita da una patologia o da un’infiammazione, il liquido articolare si altera, diventa meno viscoso e si arricchisce di sostanze infiammatorie (citochine delle metalloproteasi) che aumentano il processo degenerativo invece di migliorare la salute articolare. In questo caso, l’infiltrazione di PRP aiuta a ripristinare l’equilibrio biochimico del contenuto del liquido sinoviale così da rallentare la degenerazione.
Una curiosità: il PRP viene considerato “medicina rigenerativa”, ma in realtà il processo che induce non è rigenerativo ma “rieducativo“ della biochimica del liquido sinoviale. Il PRP viene anche utilizzato nelle tendinopatie, nelle degenerazione dei tendini, in particolare nel trattamento del tendine rotuleo e delle epicondiliti. Invece, esiste minore evidenza sull’efficacia del PRP per il trattamento di patologie di spalla e del tendine di Achille, anche se alcuni casi hanno riportato discreti risultati anche in questi distretti.
LE CELLULE STAMINALI
L’infiltrazione di cellule staminali da tessuto adiposo (per comodità chiamate cellule staminali, ma ciò che si infiltra contiene anche altre sostanze) è un trattamento rigenerativo vero e proprio, in quanto queste aiutano la rigenerazione del tessuto danneggiato. Anche in questo caso non ci sono ancora grandi evidenze scientifiche sull’efficacia rigenerativa del trattamento, ma ci sono buoni risultati clinici che rivelano un giovamento dai sintomi anche dopo 3 anni dall’infiltrazione. Noi abbiamo iniziato i trattamenti con cellule staminali più di 5 anni fa e l’abbiamo eseguito in diverse articolazioni con artrosi di grado medio, ottenendo risultati discretamente buoni, dato che molti pazienti sostengono che dopo l’infiltrazione sono riusciti a tornare a svolgere attivitá che prima erano difficoltose o persino impossibili.
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