
05 Dic PROTESI D’ANCA: COSA SAPERE E FARE PRIMA E DOPO L’INTERVENTO
L’intervento di protesi d’anca, tecnicamente definito artroplastica d’anca, ha indicazioni precise che vanno valutate dal chirurgo durante la visita ortopedica e con gli esami di imaging opportuni. Come tutti gli interventi chirurgici, anche l’intervento di protesi d’anca ha indicazioni precise, controindicazioni, rischi, preparazione specifica, terapie e tempi di guarigione che vanno rispettati. Cosa sapere e cosa fare prima e dopo l’intervento di protesi d’anca?
Cosa sapere su: indicazione all’intervento di protesi d’anca
L’artroplastica d’anca è destinata alle persone con artrosi degenerativa o da malattie reumatiche, necrosi avascolare della testa del femore, frattura del collo del femore o displasia dell’anca, ovvero una deformità congenita che non permette la funzionalità dell’anca.
Anche in presenza di queste indicazioni, l’intervento di protesica d’anca può non essere indicato in pazienti che presentano un rischio aumentato di instabilità protesica da mancata fissazione dell’artroprotesi o di complicanze durante la terapia postoperatoria, come ad esempio alcuni tipi di infezioni, patologie mentali o neuromuscolari, compromissione patologica della densità (massa) ossea, immaturità scheletrica, instabilità grave dell’articolazione o obesità.
Cosa sapere su: rischi dell’intervento di protesi d’anca
Come tutti gli interventi chirurgici, anche l’intervento di artroplastica può comportare rischi talvolta anche gravi, ma rari. Rischio però non significa certezza che vi siano complicazioni post operatorie: molti dei rischi noti in letteratura, infatti, si possono prevenire, come ad esempio la trombosi (coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni) con l’uso della terapia eparinica e di calze antitrombo che vengono indossate immediatamente dopo l’intervento, eccessive perdite ematiche con una adeguata preparazione preoperatoria e l’uso di farmaci. Durante la visita, vengono spiegati al paziente tutti i rischi dell’intervento.
Alcune complicazioni postoperatorie possono determinare la necessità di un successivo intervento di revisione (viene tolta la protesi e sostituita con un’altra più lunga e riempitiva), sempre meno frequenti. In genere, l’intervento di revisione è necessario a seguito di lussazione, mobilizzazione della protesi, frattura, lesione nervosa, crescita anomala di osso nei tessuti, usura della protesi, allergie comprovate ai metalli, perdita progressiva localizzata della massa ossea.
Cosa sapere su: quanto dura la protesi
La durata delle protesi dipende, in maniera variabile, da diversi fattori, come il peso corporeo e il livello di attività fisica e sportiva del paziente. Pertanto, raccomando sempre di evitare le attività a impatto elevato come gli sport di contatto e di salto e mantenere sempre il proprio peso forma, di recarsi ai controlli programmati in modo da valutare nel tempo la funzionalità della protesi.
Cosa fare: nelle settimane prima dell’intervento
La preparazione per l’intervento di artroplastica totale d’anca inizia alcune settimane prima dell’intervento. Sulla base delle caratteristiche generali di salute e forma fisica del paziente, la preparazione richiesta può prevedere:
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Esercizio fisico consigliato dal medico
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Visite specialistiche per patologie croniche o acute in corso
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Visita odontoiatrica (per valutazione di un’eventuale presenza di patologie infettive dentarie)
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Controllo dei farmaci prescritti
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Smettere di fumare: limita i rischi dovuti al fumo (infezioni, ritardata/alterata guarigione della ferita)
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Perdere peso: una dieta sana può favorire la guarigione e ridurre le complicanze associate all’intervento di artroplastica d’anca
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Visita preoperatoria
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Esami del sangue
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Compilare la modulistica
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Consultare un fisioterapista
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Programmare la riabilitazione postoperatoria
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Digiunare la notte prima dell’intervento
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Lavare la regione dell’intervento con un sapone antisettico a base di Clorexidina
Consigliato:
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identificare un accompagnatore: è possibile che dopo l’intervento il paziente abbia bisogno di assistenza. L’accompagnatore può essere un familiare o un amico/a. Prima dell’intervento, è importante chiarire con la persona identificata come accompagnatore in che modo potrà aiutare il paziente al suo rientro dall’ospedale.
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incoraggiare l’accompagnatore a partecipare agli appuntamenti prima e dopo l’intervento, in modo da sapere quale sia il modo migliore per aiutare il paziente durante la convalescenza.
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ridurre i movimenti superflui nei primi giorni successivi al ritorno a casa
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organizzare gli oggetti di uso quotidiano e sistemarli a portata di mano
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togliere i tappeti dal pavimento, sistemare cavi e fili ed eventuali oggetti di intralcio e che possono far inciampare e cadere.
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